Marocco, estate 2001

11-26 agosto

Il gruppo è composto da 16 persone, in genere a gruppetti di due o tre persone. Dopo un arrivo travagliato a Marrakesh (bagagli dispersi, prenotazioni disattese in albergo, traffico caotico e cosí via), varchiamo le montagne in direzione Ourzazate con le nostre quattro macchine. In prossimità del passo a 2000 metri ci fermiamo a mangiare in un paesino piccolo piccolo.

Le foto che vedete sono state fatte con la mia webcam, e la qualità è quella che è. Un giorno o l'altro passerò allo scanner quelle che ho su pellicola, ma ormai sono tre anni che me lo riprometto (questa nota è di fine 2004).

Ad un certo punto arriva un pulmino rosso carico di ragazzi, evidentemente di ritorno da una partita di calcio. Accorre la gente del luogo e loro danno non so che notizia. Iniziano a sventolare bandiere e a cantare. Sembra che il Marocco abbia vinto la Coppa del Mondo...

Lungo la strada abbondano le bancarelle a cui la gente del luogo vende i minerali di cui abbondano le montagne. Si inizia a capire che si dovrà contrattare con fatica ogni singolo acquisto, nonostante i prezzi spesso irrisori a cui ci offrono la merce. Nel gruppo iniziano a farsi onore alcuni abili contrattatori.

Giù nelle valli alle volte si intravedono degli sprazzi di verde, che rendono meno incomprensibile come faccia la gente di qui a vivere.

Il giorno dopo a Ourzazate combino un guaio e chiudo in macchina la nostra unica copia di chiavi. Per fortuna ho scelto una città grossa per dar spettacolo, e al locale ufficio della Europcar rimediano un prode scassinatore con con pinze e fil di ferro ci apre la macchina in una decina di minuti. Successivamente andiamo a visitare un'antica costruzione del posto, dove Ilaria fa un servizio fotografico a Veronica.

Lasciata Ourzazate ci addentriamo nella valle che porta alle gole di Dardes.

La sera dormiamo in un'albergo alle gole di Tadrà, un canyon largo una ventina di metri e profondo alcune centinaia. Il giorno dopo altra disavventura ad un'auto: una delle due Fiat Palio perde benzina dal serbatoio. Faremo parecchie riparazioni fin quando ce la sostituiranno a Rissani. L'evento principale della giornata è l'escursione in dromedario con pernottamento all'oasi che iniziamo a fare alle sei di sera, con partenza da Merzouga.

La mattina dopo ci si sveglia con il sole per tornare alla base, dove ritroviamo le macchine e scorgiamo stupefatti degli sci appoggiati a un muro!

In una delle tante soste per tamponare la perdita di benzina della Palio danneggiata alcuni di noi familiarizzano con gli onnipresenti bambini che chiedono di tutto (soldi, penne, caramelle, il mio cappello, il mio quaderno, tutto!)

Sostituita la Palio, arriviamo a Zagorà dove alloggiamo in un hotel con piscina, che non esitiamo ad utilizzare in massa. Il caldo non è in realtà eccessivo, neppure per le nostre macchinine senza climatizzatore. Per il giorno dopo abbiamo in programma un'altra escursione nel deserto: tutto il giorno in giro con i fuoristrada 4x4.

Si parte di buon'ora e dopo una tappa di trasferimento su asfalto entriamo in una pista che ci porta all'oasi dove faremo tappa per il pranzo. La velocità media dei fuoristrada dev'essere più o meno di 40 all'ora, molto più di quello che avevamo fatto con le nostre auto avvicinandoci a Merzouga, su una pista molto molto più liscia.

Arriviamo all'oasi dopo una sosta alle dune, da cui scappiamo rapidamente per il caldo. All'oasi invece si sta abbastanza bene, complice un inaspettato pozzo con abbeveratorio, su cui ci sediamo a chiaccherare mentre le guide preparano il pranzo, la solita tagine di carne.

Nei giorni che seguono facciamo una serie di tappe di trasferimento attraverso un paesaggio desertico e paesini polverosi fino ad arrivare all'oceano, a Tan Tan Plage. Qui ci accampiamo tutti e sedici in una casa e ci fermiamo una giornata intera a riposarci, gironzolando per le cittadine e le spiaggie circostanti. Siamo nell'angolo più remoto della costa oceanica marocchina, poco più a nord del contestato confine con il Sahara Occidentale Spagnolo. Qui passano così pochi turisti che camminando per la spiaggia di Tan Tan veniamo fermati più volte da marocchini che vogliono farsi una foto insieme a noi!

Ripartiamo e dirigiamo a Sidi Ifni, altra località marittima, dove gli stranieri non sono mosche bianche.

Ripartiamo l'indomani per rientrare nell'entroterra, diretti a Tafraoute. La valle è molto suggestiva e la strada piacevolissima da guidare. Il giorno dopo ci fermiamo ad una casa museo, dove ci spiegano gli usi e costumi locali, per poi tornare sull'oceano. Passiamo senza fermarci per Agadir, avvolta nella nebbia e arriviamo in serata a Essaouira.

Dopo due notti a Essaouira torniamo all'interno, diretti a Marrakesh, al suo caos, al suo suk che vogliamo esplorare e, ahinoi, all'aereo che ci riporterà a casa.

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