10 agosto — Arriva il freddo!
La mattina smontando la tenda le dita mi si ghiacciano. Metto i guanti. Dopo la partenza il termometro della macchina segna zero gradi e quindi notte eravamo sottozero. Ecco perché ad un certo punto mi ero svegliato ed avevo stretto bene tutta la mummia del sacco a pelo!
In macchina il sole ci scala e ci fa togliere strati. C'è chi alla prima cittadina si precipita a comprar vestiti pesanti da mettere sopra il pigiama. Mi ricordo quando l'avevo fatto io in Namibia :-)
Lasciamo l'asfalto e la nostra guida, sprovvista di cartine e di GPS, non si orienta tanto bene. Per fortuna nel gruppo ci sono viaggiatori agguerritissimi con Garmin e le mappe di Tracks4Africa (sia carta che bit), così arriviamo a Van Zylsrus per tempo.
Su questi sterrati non si va veloci. Spesso sono single track da 30-40 km/h e anche su quelli ampi non si superano i 70/80. Il fondo di solito è sabbioso e dove è compatto ci sono spesso buche da erosione. Tutt'attorno cespugli, antilopi, springbok, bestiame d'allevamento e nidi comunitari giganti che inglobano anche i pali della linea elettrica.
A Van Zylsrus (in origine Van Zyl's Rest) troviamo un albergo bellissimo. Col senno di poi, come siamo sopravvissuti se eravamo così felici di un bel letto e di un bel bagno dopo solo tre giorni di viaggio?