Cape Vic 4x4 2018
Gli altri giorni

23 agosto — Il Chobe, paradiso degli animali, casa dei leoni.

Il camp è stato visitato dai leoni. Il capogruppo era andato in bagno di notte e ci è rimasto asserragliato per un'ora perché ha sentito un ruggito dietro il muro. Altri confermano i rumori sospetti. Io non ho sentito nulla: i tappi nelle orecchie sono un toccasana contro le preoccupazioni e tutti i rumori notturni. In vacanza li uso spesso.

Lasciamo le tende montate e andiamo al Chobe National Park, poco più a nord. Prende il nome dall'omonimo fiume, che scende dall'Angola col nome di Kwando, piega a nord cambiando nome e sfocia nello Zambesi.

Si scende nella valle del fiume e si apre un panorama verdissimo pieno di mandrie di zebre, bufali, elefanti. Tanti stormi d'uccelli, persino di pellicani che credevo essere uccelli marini.

Tornando a sud finalmente vediamo dei leoni che dormono sotto un albero! La vacanza è salva! Adesso qualsiasi cosa succeda è un di più.

Ci aveva avvisati della presenza dei leoni una coppia italiana incontrata in una piazzola a pranzo. Poco più tardi restituiremo il favore aiutandoli a cambiare una gomma bucata. Se non altro hanno scelto un posto non pericoloso per fermarsi, dove c'è un po' di spazio tra alberi e fiume.

Stiamo finendo l'acqua comprata giorni fa. Nelle piccole cittadine tra qui e Thobolo's non ne vendono. Probabilmente hanno dei pozzi e non c'è mercato per l'acqua in bottiglia. Domani però andremo a Kasane, là ne troviamo di sicuro.

Alcuni dopo cena vanno a fare un game drive notturno in cui non vedono nulla. Chissà se torneranno i leoni nella notte?

Il coccodrillo tiene aperta la bocca per raffeddarsi.

Cosi cornuti con i pellicani sullo sfondo

Ippopotami al pascolo

Elefanti con i piccoli appena fuori dalla strada, facciamo molta attenzione perché con piccoli così piccoli diventano iper apprensivi.

Gli elefanti adorano rotolarsi nelle pozze di fango.

Questo è uno dei pezzi forti del viaggio

Ecco qua il leoni, al secondo viaggio in Africa. Finalmente!

Appurato che siamo i soliti paparazzi si rimettono a dormire. Non si sentono in pericolo, tanto sanno che se qualcosa si avvicina la mangiano. Noi siamo chiusi in auto, che non riconoscono come commestibile. Guai però a tirar fuori teste o braccia: quelle le riconoscono.

Ma un po' ci guardano, forse sperano che ci avviciniamo?

Poi passa un elicottero bassissimo, si svegliano e se ne vanno al trotto.

Dal cespuglio ne escono altri due per vedere cosa è successo. Quello di sinistra è un giovane maschio. Ha la barba ma non ancora la criniera.

Se ne va anche lui, lei resta.

Eccola

Dietro il cespuglio ce n'è un'altra che dorme.

Ci sono pure i pellicani. Pensavo che vivessero solo al mare.

Rientriamo felici al tramonto.

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