25 agosto — Le Cascate Vittoria
Consegnamo le macchine all'aeroporto di Kasane (un deserto) e saliamo su un pulmino che ci è venuto a prendere per portarci oltre il confine. Qui ce ne sono ben tre. Zambia no, Namibia no e quindi Zimbabwe. Ce la caviamo in fretta perché la coda per i bus è quasi vuota. La stima per quella per le macchine invece è di un'ora e mezza, in piedi sotto il sole. È inverno, ma ci sono trenta gradi.
E perché siamo in Zimbabwe? Per le Cascate Vittoria! Le cascate sono formate dallo Zambesi e segnano il confine con lo Zambia, ma quello è il lato sbagliato per vederle bene.
La loro caratteristica è di essere un lungo fronte di circa un paio di chilometri pieno d'acqua e di arcobaleni.
Ci si arriva a piedi in venti minuti dal nostro camp e tra una foto e l'altra il giro dura facilmente un paio d'ore. Tra l'ombra del bosco e l'acqua nebulizzata non si sente il caldo. Ogni tanto il vento porta un po' più acqua sulla stradina e sembra che ci sia una pioggia leggera.
Ah! Non siamo in tenda perché le tende sono tornate verso sud sul Defender con la guida stamattina. Questa notte abbiamo un letto!
Urrà, sono riuscito a farne una senza arcobaleno!
L'arcobaleno a dieci metri tra me e gli altri turisti
Doctor Livingstone, I presume?