Lungo la strada

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Shakhrisabz è la città natale di Tamerlano. A proposito, il suo vero nome è Amir Temür che significa Temür lo zoppo. La strada da Samarcanda a Shakhrisabz all'inizio è bella, ma diventa progressivamente più bucherellata. Già avevamo notato un po' di pecche nell'autostrada mano a mano che ci si allontanava da Tashkent. La situazione nelle strade secondarie (anche in città) può diventare veramente tragica e viaggi di 100 km possono trasformarsi in ore di arrancanti slalom tra le buche. A loro scusa, oltre ai soldi, ci sono i 90° di escursione tra le temperature invernali ed estive dell'asfalto. Dopo aver rivisto le buche a Milano dopo le piogge dell'autunno chiuderò un'occhio su quelle Uzbeke. Lo slalom tra le buche però ha delle interessanti ripercussioni sul modo di guidare, che pur non arrivando a livelli mongoli (quelli che a Ulan Bataar procedevano in colonna sui marciapiedi perché le due corsie della strada erano occupate dal traffico più numeroso in senso opposto) si comportano in modo abbastanza creativo. Non consiglio di guidare da soli prima di aver osservato per i po' i locali. Ci sono solo due limiti invalicabili. Crediateci o no la doppia linea bianca è davvero invalicabile (vanno a cercarne la fine per fare inversione) e allo stop ci si ferma più che al rosso.